Il Consiglio Comunale di Savoca, all’unanimità in merito l’aumento dei limiti dei campi elettromagnetici
12-05-2024 20:46 - Savoca
Il consiglio comunale di Savoca, all’unanimità, ha approvato la deliberazione n. 20/2024 per esprimere la propria presa di posizione in merito all’aumento dei limiti dei campi elettromagnetici per un valore pari a 17 V/m contro i 6 V/m fino ad ora applicati, di cui all’art. 10 della L. 30.12.2023 n. 214, già in vigore.
I consiglieri, su proposta del Sindaco Massimo Stracuzzi, hanno ritenuto che l’innalzamento, in base ai principi di ragionevolezza, prudenzialità e sostenibilià, dovrebbe essere determinato in base a robuste scelte ed evidenze di tipo medico-scientifiche, ritenendo che il principio precauzionale, fatto proprio dalla giurisprudenza della Corte di Giustizia Europea, mette in primo piano la protezione della salute in quanto ha la precedenza su tutte le altre considerazioni e, proprio per tale ragione, “quando un'attività o una tecnologia susciti il forte dubbio di essere dannosa per la salute e per l’ambiente, occorre prendere le necessarie misure precauzionali anche in assenza di una chiara relazione causa-effetto dimostrata su base scientifica fra quell’attività e il danno che potrebbe derivare, come stabilito anche dalla Comunicazione della Commissione Europea sul ricorso al principio di precauzione del 2 febbraio 2000”, come si legge nella deliberazione.
Sulla base di queste considerazioni il consiglio comunale non solo ha formalizzato la propria opposizione a qualsivoglia aumento dei limiti dei campi elettromagnetici, senza una comprovata e documentata analisi medico-scientifica che dimostri appieno l’assoluta e palese innocuità alla salute umana e dell’eco sistema, ma ha anche richiesto una moratoria di almeno 5 anni nell’attuazione di quanto previsto dall’articolo 10 della Legge n.214 del 30/12/23 e la corrispettiva immediata implementazione di seri studi di ricerca scientifica.
Inoltre, su emendamento del consigliere Sergio Trimarchi è stata presa in considerazione anche la modalità di misurazione adottato ad oggi in base al quale il parametro relativo al valore di campo elettromagnetico a radio frequenza misurato è da intendersi come valore medio sulle 24 ore, anziché come media ponderata nell’intervallo di 6 minuti.
“Spalmare i valori misurati su 24 ore, scientificamente significa ammortizzare i valori più alti di emissione elettromagnetica delle ore di maggior traffico, con i livelli di emissione notevolmente più bassi tipici delle ore notturne – specifica il consigliere Trimarchi - introducendo di fatto un innalzamento surrettizio dei limiti di esposizione per la popolazione e quindi una deroga all’applicazione degli stessi”.
Per tale ragione, il consiglio comunale ha espresso la necessità di cancellare la modifica normativa introdotta con l’art. 14 della Legge n. 221/2012 che determina l’attuale sistema di misurazione dei campi elettromagnetici come valore medio sulle 24 ore, al fine di evitare un ulteriore innalzamento surrettizio dei valori limite e consentire un efficace rilevamento dei superamenti dei limiti di esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici previsti dalla legge.
I consiglieri, su proposta del Sindaco Massimo Stracuzzi, hanno ritenuto che l’innalzamento, in base ai principi di ragionevolezza, prudenzialità e sostenibilià, dovrebbe essere determinato in base a robuste scelte ed evidenze di tipo medico-scientifiche, ritenendo che il principio precauzionale, fatto proprio dalla giurisprudenza della Corte di Giustizia Europea, mette in primo piano la protezione della salute in quanto ha la precedenza su tutte le altre considerazioni e, proprio per tale ragione, “quando un'attività o una tecnologia susciti il forte dubbio di essere dannosa per la salute e per l’ambiente, occorre prendere le necessarie misure precauzionali anche in assenza di una chiara relazione causa-effetto dimostrata su base scientifica fra quell’attività e il danno che potrebbe derivare, come stabilito anche dalla Comunicazione della Commissione Europea sul ricorso al principio di precauzione del 2 febbraio 2000”, come si legge nella deliberazione.
Sulla base di queste considerazioni il consiglio comunale non solo ha formalizzato la propria opposizione a qualsivoglia aumento dei limiti dei campi elettromagnetici, senza una comprovata e documentata analisi medico-scientifica che dimostri appieno l’assoluta e palese innocuità alla salute umana e dell’eco sistema, ma ha anche richiesto una moratoria di almeno 5 anni nell’attuazione di quanto previsto dall’articolo 10 della Legge n.214 del 30/12/23 e la corrispettiva immediata implementazione di seri studi di ricerca scientifica.
Inoltre, su emendamento del consigliere Sergio Trimarchi è stata presa in considerazione anche la modalità di misurazione adottato ad oggi in base al quale il parametro relativo al valore di campo elettromagnetico a radio frequenza misurato è da intendersi come valore medio sulle 24 ore, anziché come media ponderata nell’intervallo di 6 minuti.
“Spalmare i valori misurati su 24 ore, scientificamente significa ammortizzare i valori più alti di emissione elettromagnetica delle ore di maggior traffico, con i livelli di emissione notevolmente più bassi tipici delle ore notturne – specifica il consigliere Trimarchi - introducendo di fatto un innalzamento surrettizio dei limiti di esposizione per la popolazione e quindi una deroga all’applicazione degli stessi”.
Per tale ragione, il consiglio comunale ha espresso la necessità di cancellare la modifica normativa introdotta con l’art. 14 della Legge n. 221/2012 che determina l’attuale sistema di misurazione dei campi elettromagnetici come valore medio sulle 24 ore, al fine di evitare un ulteriore innalzamento surrettizio dei valori limite e consentire un efficace rilevamento dei superamenti dei limiti di esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici previsti dalla legge.
La deliberazione consiliare verrà trasmessa sia all’ANCI – Associazione Nazionale Comuni Italiani che al Presidente della Repubblica, al Presidente del Senato, al Presidente della Camera, alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, ai Ministeri competenti, al Consiglio Superiore di Sanità e all’Organizzazione Mondiale della Sanità.
“La nostra è una presa di posizione – specifica il Sindaco Massimo Stracuzzi – essendo consapevoli di quelle che sono le competenze tra lo Stato e gli enti locali in merito alle specifiche materie in questione. Si vuole esprimere la volontà contraria che si basa anche su approfondimenti normativi come il principio di precauzione sancito dall’articolo n. 191 del “Trattato sull’Unione Europea”, gli appelli rivolti dagli scienziati ed i pareri del Comitato Scientifico sui Rischi Sanitari Ambientali ed Emergenti”.