"Salvatore Mundi" , l'opera di Alex Caminiti battuta all'asta da Christie's Italia.
21-11-2018 19:28 - Cultura
Esattamente un anno fa “Salvator Mundi”, opera attribuita a Leonardo da Vinci, veniva battuta da Christie’s New York alla stratosferica cifra di 450 milioni di dollari, diventando l’opera d’arte più costosa mai acquistata da un privato.
Nei giorni scorsi “Explosion Salvator Mundi”, copia perfetta dell’opera leonardiana realizzata da Alex Caminiti, è stata battuta all’asta da Christie’s Italia nel corso di una serata svoltasi nei Musei di San Salvatore in Lauro; il ricavato sarà destinato alle ragazze madri in difficoltà, un’iniziativa benefica presentata e sostenuta da due testimonial d’eccezione: l’attore e regista Gianmarco Tognazzi e l’ambasciatrice Unesco Francesca Merloni.
L’artista messinese conferma anche stavolta la linea provocatoria della sua produzione rivolta non a fini speculativi bensì a scopi più nobili, un’arte non destinata esclusivamente a ricchi ma a gente comune. Caminiti rompe gli schemi artistici tradizionali ed attraverso la dissacrazione e l’ironia mostra quello che altri vogliono celare, operando una personale revisione dei generi artistici attraverso la pittura, la scultura e le installazioni.
Artista informale, gestuale, dal segno fluido e incontrollato, attratto dalla street art e dal neo-pop, da sempre coniuga la provocazione con l’impegno sociale: recentemente è stato protagonista a Catania con una mostra incentrata sul problema dell’inquinamento atmosferico. L’obiettivo finale della sua espressione artistica è quello di far emergere tutta la tragicità della nostra dimensione in modo che le opere, mutate geneticamente, possano mostrare un’altra realtà, facendo emergere il cambiamento intrinseco che nasce dentro ognuno di noi.
“Alex Caminiti è in realtà un pittore legato alla tradizione italiana e a una tecnica classica, – afferma il critico d’arte Alessandro Riva – basata su un ferreo rapporto tra idea e composizione, tra disegno e forza del colore, tra forma e contenuto. Il percorso dell’artista si è infatti snodato da una prima presa di coscienza dell’importanza del disegno, della composizione e del ritmo all’interno di una cornice strettamente figurativa, per poi staccarsene progressivamente nel corso del tempo, affrontando le suggestioni, le linee di forza e le problematiche sottese a una materia e a una sintassi pittorica svincolate dai limiti e dal giogo dell’istanza figurativa. In questo modo sono nate le forme ellittiche, disarticolate, complesse, i vortici di colore e di segno, con i quali Caminiti si è imposto all’attenzione della critica e del mercato in questi anni. Da qualche tempo, però, il suo lavoro torna nuovamente, a tratti, a rivolgersi alle sirene del figurativo, affrontato però con atteggiamento aperto, fluido, giocoso e con un occhio di riguardo all’ironia citazionista e al gioco neopop di una provocazione dolce e raffinata.
Ecco allora alternarsi segni e colori mescolati a simboli e icone tratte dall’immaginario mediatico di oggi, citazioni di quadri classici con inserimenti pop, soggetti che mescolano i riferimenti della cultura popolare contemporanea a quella rinascimentale o barocca. Un mix di citazioni e di re-invenzioni che rendono l’opera di Caminiti perfettamente in linea con le istanze più innovative e attuali della pittura europea contemporanea”.
In questi giorni l’artista messinese sta riscuotendo notevole successo a Milano con le installazioni a Piazza Duomo; anche queste rappresentano una provocazione nel ricordo dell’esclusione dal concorso, indetto per la realizzazione della Quinta Porta del Duomo, del bozzetto in gesso di Lucio Fontana.
“Il Duomo di Milano è in debito nei confronti di Lucio Fontana – afferma Alex Caminiti – poiché in occasione del Concorso per la Quinta Porta del Duomo del 1950 il suo bozzetto fu accantonato senza alcun motivo valido; oggi, al Museo del Duomo, con una interessante mostra, la Veneranda Fabbrica del Duomo rende omaggio al grande pittore, ceramista e scultore”.
Caminiti ha in serbo altri eventi; prossimamente farà tappa a Beirut e, successivamente, nella capitale egiziana del Cairo, proseguendo nei suoi già consolidati appuntamenti internazionali.