Il senso della comunità appare vacillante!!
06-09-2014 17:36 - Attualità
In questo tempo si vive disordinatamente la fatica di diventare uomini proprio nei luoghi di riferimento come la famiglia, la parrocchia, la scuola, la politica, il lavoro e la ricreazione.
La crescita umana resta impigliata nella rete di superficialità, di banalità, di frenesia e di avidità che nascondono un vuoto pauroso ed inaridiscono la storia della nostra società. Così pare oltremodo evidente che le fondamenta delle istituzioni educative e sociali per antonomasia stiano perdendo la loro specificità e siano destinate ad un declino incalzante sotto i colpi del relativismo, dell´individualismo e dell´indifferenza dopo il crollo delle ideologie e la frantumazione dei bei sogni.
Ormai si vanno diffondendo sempre di più la noia, la freddezza, le relazioni sterili, la vanagloria, la maldicenza, gli atteggiamenti strumentali che mettono in difficoltà i rapporti all´interno di un determinato ambiente, provocando divisio ni, emarginazioni e rancori. Ogni tipo di comunità così ridotta soffoca, soffre e si spegne a poco a poco, non riconoscendo i pericoli che sta correndo, lasciandosi consumare dall´invidia e dalla gelosia, dalla voglia di mostrarsi e di primeggiare, dalla ricerca di possesso e di "ragione".
Negli ambiti sociali sta venendo meno la capacità di tenere insieme gli opposti, di fare unità e superare le divergenze, piuttosto prevale la tendenza a prevaricare ed avere successo a tutti i costi. Emerge il desiderio di ottenere risultati da "protagonista", ma si rimane succubi delle decisioni altrui, sottomessi alla volontà del capo, del superiore, del dirigente di turno, della struttura burocratica e gerarchica sopravvissuta e ben radicata, nonostante la forma della democrazia illuda il popolo e disponga allo spirito di servizio ed alla partecipazione.
In questo modo viene esercitata una libertà apparente e si cade prigionieri di un sistema che si autodetermina, centrato sugli interessi e sul segreto di pochi intimi, i detentori delle sorti della comunità, bistrattata spesso nei suoi bisogni reali, nutrita di elementi vacui, sconvolta nelle piccole sicurezze. E´ proprio vero che il senso della comunità appare vacillante, in quanto le necessità di molti vengono trascurate e la fedeltà ai principi viene abbandonata a discapito dei valori edificanti come la pace, l´unità, l´ umiltà e la giustizia.
La cultura di oggi sembra piuttosto incline all´esaltazione ed all´ostentazione di sé stessi, anche se talvolta in modo inconscio vige la presunzione di mettersi al primo posto, di insegnare con superbia, di legiferare con arroganza, di guidare con rigidezza e di imporre pesi insostenibili alla gente. Esiste l´attitudine all´autocompiacimento, a sentirsi stimati e lodati, godendo di autorità e prestigio senza eliminare le distinzioni di sesso, di colore, di età, di livello culturale, di posizione sociale, di idee differenti ecc...che impediscono ad ogni tipo di comunità di crescere nella verità, di seguire la via della riconciliazione, di operare nel segno della speranza e del bene comune, convertendo il nostro cuore e le nostre strutture!!!!!!
Santo Trimarchi
La crescita umana resta impigliata nella rete di superficialità, di banalità, di frenesia e di avidità che nascondono un vuoto pauroso ed inaridiscono la storia della nostra società. Così pare oltremodo evidente che le fondamenta delle istituzioni educative e sociali per antonomasia stiano perdendo la loro specificità e siano destinate ad un declino incalzante sotto i colpi del relativismo, dell´individualismo e dell´indifferenza dopo il crollo delle ideologie e la frantumazione dei bei sogni.
Ormai si vanno diffondendo sempre di più la noia, la freddezza, le relazioni sterili, la vanagloria, la maldicenza, gli atteggiamenti strumentali che mettono in difficoltà i rapporti all´interno di un determinato ambiente, provocando divisio ni, emarginazioni e rancori. Ogni tipo di comunità così ridotta soffoca, soffre e si spegne a poco a poco, non riconoscendo i pericoli che sta correndo, lasciandosi consumare dall´invidia e dalla gelosia, dalla voglia di mostrarsi e di primeggiare, dalla ricerca di possesso e di "ragione".
Negli ambiti sociali sta venendo meno la capacità di tenere insieme gli opposti, di fare unità e superare le divergenze, piuttosto prevale la tendenza a prevaricare ed avere successo a tutti i costi. Emerge il desiderio di ottenere risultati da "protagonista", ma si rimane succubi delle decisioni altrui, sottomessi alla volontà del capo, del superiore, del dirigente di turno, della struttura burocratica e gerarchica sopravvissuta e ben radicata, nonostante la forma della democrazia illuda il popolo e disponga allo spirito di servizio ed alla partecipazione.
In questo modo viene esercitata una libertà apparente e si cade prigionieri di un sistema che si autodetermina, centrato sugli interessi e sul segreto di pochi intimi, i detentori delle sorti della comunità, bistrattata spesso nei suoi bisogni reali, nutrita di elementi vacui, sconvolta nelle piccole sicurezze. E´ proprio vero che il senso della comunità appare vacillante, in quanto le necessità di molti vengono trascurate e la fedeltà ai principi viene abbandonata a discapito dei valori edificanti come la pace, l´unità, l´ umiltà e la giustizia.
La cultura di oggi sembra piuttosto incline all´esaltazione ed all´ostentazione di sé stessi, anche se talvolta in modo inconscio vige la presunzione di mettersi al primo posto, di insegnare con superbia, di legiferare con arroganza, di guidare con rigidezza e di imporre pesi insostenibili alla gente. Esiste l´attitudine all´autocompiacimento, a sentirsi stimati e lodati, godendo di autorità e prestigio senza eliminare le distinzioni di sesso, di colore, di età, di livello culturale, di posizione sociale, di idee differenti ecc...che impediscono ad ogni tipo di comunità di crescere nella verità, di seguire la via della riconciliazione, di operare nel segno della speranza e del bene comune, convertendo il nostro cuore e le nostre strutture!!!!!!
Santo Trimarchi
Fonte: di Santo Trimarchi