Convegno a Limina: "Emigrazione e Religiosità Popolare: i 40 anni di S. Filippo a Caracas"
12-08-2014 12:21 - VALLE DELL´AGRO´
LIMINA - "Emigrazione e Religiosità Popolare: i 40 anni di S. Filippo a Caracas": il santo protettore di Limina, in provincia di Messina, era "emigrato" con i suoi devoti in Venezuela già da prima, ma per la prima volta nel 1974 uscì in processione per le strade della capitale latino-americana. Per ricordare quell´evento e contestualizzarlo il Comune di Limina e l´Associazione Dipiesse hanno organizzato un convegno per mercoledì 13 agosto. L´appuntamento culturale è alle ore 20.30, al Centro Polifunzionale "F. Scaldara" di Limina. Il patrocinio all´iniziativa è stato concesso dalla Regione Sicilia, dall´Arcipretura di Limina, dall´Università di Messina e dall´Archeoclub area jonica.
L´apertura del convegno è affidata a Filippo Ricciardi, sindaco di Limina, e don Paolino Malambo, arciprete; coordina i lavori Filippo Brianni, giornalista e presidente dell´Osservatorio per i Beni culturali dell´Unione dei Comuni. Gli interventi saranno di Mario Bolognari e Giuseppe Restifo (Università di Messina), Elina Gugliuzzo (Università telematica Pegaso), Giuseppe Campagna, giovane ricercatore laureatosi all´Università di Messina, di Giovanni Saglimbeni, detto ´Ntanté, cultore e conservatore di tradizioni liminesi, e di Domenico Costa, presidente dell´Archeoclub Area jonica. Seguiranno le testimonianze di Nino Rizzo e Giuseppe Ragusa.
Tutti questi studiosi debbono rispondere a un complesso quesito: ma come fanno i liminesi a restare e sentirsi liminesi anche quando sono andati in terra straniera? Caracas è un ottimo banco di prova storico, perché ci si sposta dalle pendici dei Peloritani al nuovo mondo, a migliaia e migliaia di chilometri di distanza, in un altro mondo. E non sempre quest´altro mondo è disposto ad accogliere in senso multiculturale. D´altronde la Chiesa istituzionale non sempre è pronta ad accompagnare sincronicamente i flussi migratori.
Ci dev´essere qualcosa nell´identità dei liminesi (ma poi si potrebbe dire lo stesso per la miriade di comunità investite dalle onde migratorie) che ancora va messo in luce pienamente.
L´appuntamento a Limina appare fra quelli da non mancare, per chi si pone in atteggiamento interrogativo di fronte alle migrazioni di oggi. La micro-storia di Limina come paradigma di una storia globale.
L´apertura del convegno è affidata a Filippo Ricciardi, sindaco di Limina, e don Paolino Malambo, arciprete; coordina i lavori Filippo Brianni, giornalista e presidente dell´Osservatorio per i Beni culturali dell´Unione dei Comuni. Gli interventi saranno di Mario Bolognari e Giuseppe Restifo (Università di Messina), Elina Gugliuzzo (Università telematica Pegaso), Giuseppe Campagna, giovane ricercatore laureatosi all´Università di Messina, di Giovanni Saglimbeni, detto ´Ntanté, cultore e conservatore di tradizioni liminesi, e di Domenico Costa, presidente dell´Archeoclub Area jonica. Seguiranno le testimonianze di Nino Rizzo e Giuseppe Ragusa.
Tutti questi studiosi debbono rispondere a un complesso quesito: ma come fanno i liminesi a restare e sentirsi liminesi anche quando sono andati in terra straniera? Caracas è un ottimo banco di prova storico, perché ci si sposta dalle pendici dei Peloritani al nuovo mondo, a migliaia e migliaia di chilometri di distanza, in un altro mondo. E non sempre quest´altro mondo è disposto ad accogliere in senso multiculturale. D´altronde la Chiesa istituzionale non sempre è pronta ad accompagnare sincronicamente i flussi migratori.
Ci dev´essere qualcosa nell´identità dei liminesi (ma poi si potrebbe dire lo stesso per la miriade di comunità investite dalle onde migratorie) che ancora va messo in luce pienamente.
L´appuntamento a Limina appare fra quelli da non mancare, per chi si pone in atteggiamento interrogativo di fronte alle migrazioni di oggi. La micro-storia di Limina come paradigma di una storia globale.