Soltanto due post su facebook hanno dato la notizia di 50 o 40 (il numero in questo occasioni non sempre è preciso) cristiani assassinati in Nigeria, nella giornata della Domenica delle Palme. Ormai siamo abituati ogni anno in occasione della Pasqua succede la stessa cosa e come ogni anno anche la stampa si distingue per il silenzio assoluto.
Due post hanno squarciato questo silenzio quello dell'ex senatore Simone Pillon e di don Antonello Lapicca. L'ex senatore addirittura fa l'elenco di questi nostri fratelli massacrati dai jihadisti islamici in Nigeria.
La loro unica colpa: essere cristiani. Tra loro anche bambini di 4 o 5 anni e anziani di oltre 90 anni. Mentre don Antonello rileva che i cristiani uccisi sono quaranta. “Quaranta martiri del cui martirio nessuno, o quasi, ha avuto notizia. Neppure tra i loro fratelli. Perché per il mondo, che vive in obbedienza al suo principe menzognero e omicida, la storia, con i suoi eventi, è solo uno strumento per la propaganda ideologica. Non importa di quale colore politico, importa che i fatti si offrano alla strumentalizzazione per lavare il cervello e sporcare la coscienza”.
Don Lapicca continua, “Le stragi ne sono un esempio lampante: alcune sono lanciate in prima pagina sui media e sui social, altre, semplicemente, non esistono. Perché la propaganda ideologica cerca di far esistere ed essere reale solo ciò che essa trasforma in notizia. Nei modi e nei tempi che la propaganda stabilisce. Si usano la morte, i bambini, le donne, i poveri solo se funzionali al proprio interesse e ai propri obbiettivi”.Come per Gaza i media ogni giorno ci danno uno scrupoloso conto di quello che succede, spesso notizie offerte dai terroristi di Hamas.
“I cristiani, da sempre, non servono a nessuno. Come il loro Signore, non sono omologabili, non attirano facili e false commozioni, non si "vendono" come vuole il marketing ideologico. Così, le stragi dei cristiani - inutili e fastidiosi perché discepoli liberi di Gesù e non burattini dell'ideologia - passano inosservate. Per la stragrande maggioranza non esistono, non accadono”. Ma proprio questa irrilevanza per il mondo, proprio in questi giorni santi, indica dove siano menzogna e Verità. E, ancora una volta, è il Golgota ad illuminarci, dove la Verità dell'amore ha smentito e smascherato la menzogna del demonio”.
Sono andato a cercare su internet ed ho trovato due fonti, spero autorevoli che hanno dato la notizia di questo assassinio. La prima è Globalchristianrelief.org. Militanti armati hanno fatto irruzione nelle case, appiccato incendi e aperto il fuoco sulle famiglie radunate per la notte, proprio mentre i cristiani di tutto il mondo ricordavano l'ingresso del Principe della Pace a Gerusalemme.
Al mattino, più di 50 cristiani erano morti. "È in corso una sepoltura di massa. C'è indignazione nel paese in questo momento", ha detto a Reuters il residente Joseph Chudu Yonkpa. Questo piccolo villaggio agricolo nello stato di Plateau è solo uno dei tanti nel nord e nel centro della Nigeria che negli ultimi anni ha subito violenze legate a tensioni profonde, dove fede, etnia e diritti sulla terra si scontrano in modi devastanti.
Questo ultimo attacco avviene solo pochi giorni dopo che gli estremisti hanno ucciso almeno 52 persone e ne hanno sfollate altre 2.000 in un altro villaggio nello stato di Plateau. I cristiani nigeriani, soprattutto nelle regioni centrali e settentrionali, sono da tempo vittime di violenze mortali, alimentate da un mix di tensioni etniche, economiche e religiose.
Gruppi armati come Boko Haram, ISWAP e i militanti Fulani radicalizzati hanno devastato le comunità cristiane, costringendo milioni di persone alla fuga. La Nigeria è diventata nota come il “Centro mondiale dei martiri cristiani”, con alcuni dei più alti tassi di mortalità registrati a causa di violenze legate alla fede. La Lista di Global Christian Relief conferma la Nigeria come il Paese con il più alto tasso di mortalità al mondo per i cristiani.
Un'altra fonte è quella di Christian Daily International del 14 aprile 2025. E fa riferimento ad oltre 50 cristiani uccisi nello Stato di Plateau. Il racconto qui è abbastanza dettagliato del massacro, operato da questi pastori predoni Fulani, sono attacchi che rientrano in una preoccupante tendenza alla violenza e alla distruzione dei raccolti agricoli che affligge la zona da anni, ha affermato, Yonkpa, "Siamo profondamente preoccupati per il silenzio degli attori statali, la mancanza di condanne e l'assenza di interventi o visite al nostro popolo". "Siamo particolarmente preoccupati per la mancanza di azioni volte ad arrestare i responsabili di questi crimini efferati, che continuano a uccidere il nostro popolo quotidianamente".
David Yakubu, residente nello stato di Plateau, commentando l'uccisione, ha detto, "Stanno attaccando ovunque le nostre comunità cristiane". Avevamo appena finito di piangere per i cristiani uccisi nell'area del governo locale di Bokkos, ora tocca ai cristiani dell'area del consiglio locale di Bassa, che sono stati attaccati e molti sono stati uccisi". I Fulani sono di etnia musulmana, alcuni aderiscono all'ideologia islamista radicale, ha osservato l'All-Party Parliamentary Group for International Freedom or Belief (APPG) del Regno Unito in un rapporto del 2020 .
"Adottano una strategia paragonabile a quella di Boko Haram e ISWAP e dimostrano la chiara intenzione di prendere di mira i cristiani e i potenti simboli dell'identità cristiana", afferma il rapporto APPG. I leader cristiani in Nigeria hanno affermato di credere che gli attacchi dei pastori contro le comunità cristiane nella Middle Belt della Nigeria siano motivati dal loro desiderio di impossessarsi con la forza delle terre dei cristiani e di imporre l'Islam, poiché la desertificazione ha reso loro difficile il sostentamento delle mandrie.
La Nigeria rimane tra i luoghi più pericolosi al mondo per i cristiani, secondo la World Watch List 2025 di Open Doors, che elenca i paesi in cui è più difficile essere cristiani. Dei 4.476 cristiani uccisi per la loro fede in tutto il mondo durante il periodo in esame, 3.100 (il 69%) si sono verificati in Nigeria, secondo la World Watch List.