S.Teresa di Riva: Al Teatro Val d'Agrò successo e applausi per "Mamma Napoli Mood" di Emiliano De Martino.
05-02-2020 19:23 - Cultura
Applausi e ancora applausi hanno pervaso il Teatro Val d’Agrò, domenica 2 febbraio, e il merito è tutto dello spettacolo in tour di Emiliano De Martino e il suo gruppo di teatranti, Valentina Proietto Scipioni, Marco De Vincentis e Nico Caruccio.
L’opera che ha riscosso favor di pubblico è il “Mamma Napoli Mood” presentato e promosso dall’Associazione Teatrale Sikilia di S. Teresa di Riva.
Cettina Sciacca, presidente dell’associazione, a fine esibizione ha ringraziato Emiliano De Martino e tutti i “ragazzi fantastici” “per aver presentato uno spettacolo in cui credevo fortissimamente. Hanno comunicato tanta energia e l’amore per il Sud che ci accomuna, ci ha dato tanti messaggi, tanta verità, tanta poesia.”
Infine li ha ringraziati, uno ad uno, per il lavoro e l’emozione che ognuno ha donato a tutto il pubblico presente.
Ma cosa abbiamo visto?
Mi piace pensare che ho fatto un piccolo e comodo viaggio virtuale a Napoli, grazie alla commedia, vista e vissuta.
Son tornata, in effetti, a Napoli, dopo tanto tempo, e l’ho rivista attraverso gli occhi, le voci, i suoni, i profumi che 'i fantastici 4’ hanno proposto.
"Mamma Napoli Mood" è una rappresentazione scenica dove tutti i sensi dello spettatore, a sua insaputa, sono coinvolti e per magia (quella che solo il teatro sa regalare), ti ritrovi catapultato in un’altra dimensione, seppur per poco… ma che spettacolo!
Sì, "Mamma Napoli Mood" va visto, va vissuto per tutte le emozioni che suscita e che ti attraversano, tra divertimento e riflessione, gioia e commozione.
Emiliano De Martino, insieme alla ‘sua famiglia’teatrale', riesce a portarti fin dentro l’anima di Napoli, città bellissima ed elegante, chiassosa e ferita, animata e malinconica, traviata ma ricca di voglia di riscatto, nella quale tutti, cittadini e visitatori, sono invitati ad amare di più, così come ci suggerisce l’attore partenopeo nelle vesti del bambino disabile, “pensato morto alla nascita”.
Questo bimbo che si definisce 'Pinocchio', perché imprigionato in un corpo che non riesce a comandare, comunque vive e cresce grazie all'amore della nonna che non accetta il verdetto di 'morte alla nascita' da parte del dottore.
Una vita di sacrifici, impegno, limitazioni, abusi subiti, cure interminabili fino all’ unico esito possibile: vincere sulla disabilità, essere ciò che si vuole, vivere i propri sentimenti, diventare un esempio per la propria comunità.
Sì, “con l’amore si può fare di tutto”, questa è la verità!
Come lo è il ridare rispetto e memoria a coloro che, tragicamente, sono strappati alla vita e dimenticati.
I giudizi affrettati prima e la classificazione dei disperati in categorie dispregiative alimentano un oblio voluto.
E’ l’insegnamento che ci giunge attraverso i ricordi dell’unico sopravvissuto al disastro ferroviario di Balvano.
E’ il 1944, morirono in 600, colpevoli solo di cercare altrove una vita migliore, vennero dimenticati per anni perchè considerati dei contrabbandieri, quindi delinquenti di Stato.
Ma quella tragedia rimase impressa nella mente dell’unico sopravvissuto che, scosso dall'orrore vissuto, non si da pace e lo riduce ai margini della società non ascoltato.
Il suo mantra ossessivo (grazie anche all’interpretazione impeccabile di Marco De Vincentis), è reso ancor più incisivo dal sottofondo ritmato di un treno in velocità.
Si palesa il dramma, il dolore, la tragicità vissuta e voluta dimenticare da un potere che cerca di rafforzarsi in una quotidianità da controllare. Quei 600 fanno rumore, meglio celarli in una 'fossa comune' senza dar nessun ricordo ai familiari, perché immeritevoli 'secondo' lo Stato.
Sì, perché “i dimenticati dal potere stanno sempre in buona compagnia”
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C’è l’attenzione al sociale e al senso della perdita di quei valori che distinguono un uomo per bene dal criminale.
Poi ti rendi conto che quei valori ci sono, ‘non vengono espressi per timore, per paura, ma che ogni ragazzo porta nel cuore”.
Spesso è assente solo una possibilità di riscatto, di rivalsa, perché ciò che si vuole è vivere in pace la propria Città, una città amata come una madre.
E tu, spettatore, cammini (seppur seduto) per le vie di Napoli, "Pulcinella” (un bravissimo Nico Caruccio) ti accompagna, non sei solo.
Vedi le file di panni stesi ad asciugarsi in vie poco battute dal sole, senti il vociare di donne e uomini al mercato, cani che abbaiano, donne intente a far il bucato o accudire i figli, mentre preparano il caffè da condividere con la vicina al fine di raccontare nuove confidenze. E tu sei lì… ascolti quelle chiacchiere o i loro canti (preziosa la voce di Valentina Proietto Scipione).
Tutto scorre veloce, forse troppo, perché la vivacità dei partenopei ti rapisce l’animo e poi si spengono le luci e... il sogno finisce, il viaggio finisce.
La messinscena ti ha arricchito, anche se ancora non maturi l'esperienza appena fatta. Sai però che l’emozione provata e le riflessioni interiorizzate sono vivide e necessitano di essere formulate. Quindi complimenti ad Emiliano De Martino per come ha pensato la commedia.
I ‘fantastici 4’ si spendono sul palco e ti donano non un semplice spettacolo dove si ride o si inumidiscono gli occhi, no… loro regalano l’anima di Napoli e alla fine ti rendi conto che questo è il dono più bello che ricevi.
Così applaudi non solo con le mani, anche col cuore, e vorresti che la magia riprendesse là dove si è nascosto l’ultimo profumo di caffè.
Fonte: Rosa Anna Salsa
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S Teresa di Riva: "MammaNapoli" al Teatro Val d'Agrò. Intervista ad Emiliano De Martino.
S.Teresa di Riva: Al Teatro Val d'Agrò successo e applausi per "Mamma Napoli Mood" di Emiliano De Martino.
S.Teresa di Riva: AL Teatro Val d'Agrò successo e applausi per MammaNapoli di Emiliano De Martino.
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