Riserva di Capo Peloro, segnalata la presenza di surfisti nelle acque del lago Faro.
08-02-2016 21:05 - News MESSINA e PROVINCIA
Dopo il sequestro della rete di frodo avvenuto lo scorso 13 gennaio nelle acque del lago di Ganzirri, nella giornata di domenica 7 febbraio si è verificato un episodio altrettanto grave a testimonianza che permane ancora uno stato di scarsa sensibilità civica nei confronti della tutela della Riserva Naturale Orientata "Laguna di Capo Peloro".
Questa volta, però, non sono stati i pescatori di frodo a violare i divieti imposti dal regolamento della riserva, istituita con D.A. del 21 giugno 2001, bensì due surfisti che, favoriti da un sostenuto vento di ponente, si destreggiavano a gonfie vele nelle acque di lago Faro.
Alcuni cittadini, disturbati dalla presenza inopportuna dei surfisti all´interno dell´area protetta e sensibili alla difesa dell´ambiente, informavano il personale preposto alla salvaguardia della Riserva di cui la Cittá Metropolitana di Messina è Ente Gestore.
Immediatamente veniva inviata dal neo Comandante della Polizia Provinciale, una pattuglia che affiancava l´unità attivata dai Carabinieri. I pubblici ufficiali, giunti sul luogo segnalato, constatavano che i surfisti si erano già dileguati non lasciando traccia della loro presenza, fortunatamente testimoniata da alcune foto scattate da testimoni presenti sul luogo e trasmesse dagli stessi alla Direzione Ambiente di Palazzo dei Leoni, competente in materia.
Allo scopo di salvaguardare la preziosa riserva, incastonata in un paesaggio unico nel suo genere, la Direzione Ambiente ha previsto un sistema di video sorveglianza che monitorerà continuamente la laguna di Capo Peloro allo scopo di prevenire e combattere quei fenomeni di illegalità che possono compromettere il futuro dell’area protetta.
Va ricordato che proprio il lago Faro è meta di ricercatori di biologia marina, provenienti dalle diverse universitá italiane e straniere, che lo utilizzano come laboratorio di ricerca scientifica, grazie alle sue pecularietà che lo rendono unico al mondo.
Il Commissario Straordinario, dott. Filippo Romano, allo scopo di garantire un servizio di controllo sui luoghi, ha previsto a breve un incontro con i soggetti istituzionali interessati all’azione di vigilanza.
Questa volta, però, non sono stati i pescatori di frodo a violare i divieti imposti dal regolamento della riserva, istituita con D.A. del 21 giugno 2001, bensì due surfisti che, favoriti da un sostenuto vento di ponente, si destreggiavano a gonfie vele nelle acque di lago Faro.
Alcuni cittadini, disturbati dalla presenza inopportuna dei surfisti all´interno dell´area protetta e sensibili alla difesa dell´ambiente, informavano il personale preposto alla salvaguardia della Riserva di cui la Cittá Metropolitana di Messina è Ente Gestore.
Immediatamente veniva inviata dal neo Comandante della Polizia Provinciale, una pattuglia che affiancava l´unità attivata dai Carabinieri. I pubblici ufficiali, giunti sul luogo segnalato, constatavano che i surfisti si erano già dileguati non lasciando traccia della loro presenza, fortunatamente testimoniata da alcune foto scattate da testimoni presenti sul luogo e trasmesse dagli stessi alla Direzione Ambiente di Palazzo dei Leoni, competente in materia.
Allo scopo di salvaguardare la preziosa riserva, incastonata in un paesaggio unico nel suo genere, la Direzione Ambiente ha previsto un sistema di video sorveglianza che monitorerà continuamente la laguna di Capo Peloro allo scopo di prevenire e combattere quei fenomeni di illegalità che possono compromettere il futuro dell’area protetta.
Va ricordato che proprio il lago Faro è meta di ricercatori di biologia marina, provenienti dalle diverse universitá italiane e straniere, che lo utilizzano come laboratorio di ricerca scientifica, grazie alle sue pecularietà che lo rendono unico al mondo.
Il Commissario Straordinario, dott. Filippo Romano, allo scopo di garantire un servizio di controllo sui luoghi, ha previsto a breve un incontro con i soggetti istituzionali interessati all’azione di vigilanza.