Nino Bartolotta con il Presidente Crocetta
"Nessun abuso d´ufficio...per la Giunta Crocetta, archiviazione anche per il Sindaco di Savoca Nino Bartolotta, ex assessore alle Infrastrutture.
25-08-2016 14:21 - VALLE DELL´AGRO´
Savoca: «Non risulta nella specie alcun elemento concreto che consenta di affermare che la finalità perseguita per via primaria attraverso l´assunzione in Sicilia e-Servizi di personale proveniente da Sisev non fosse quella - risultante con evidenza dagli atti di causa - di evitare la paralisi del sistema informatico della Regione, ma fosse quella di avvantaggiare i soggetti assunti ovvero di arrecare danno alla Regione Sicilia».
Questa la conclusione del gip di Palermo, Fernando Sestito, che ha deciso di archiviare l´inchiesta per abuso d´ufficio in relazione all´assunzione di settantacinque lavoratori a Sicilia e-Servizi, provenienti dalla società satellite Sisev, avvenute a gennaio del 2014 e, secondo l´ipotesi iniziale del procuratore aggiunto Diño Petralia e del sostituto Maria Teresa Maligno, in violazione del blocco sulle assunzioni alla Regione.
Ipotesi iniziale perché di fatto i pubblici ministeri avevano poi chiesto per ben due volte di archiviare l´inchiesta ad un altro gip, Lorenza Matassa, che aveva invece imposto ulteriori indagini. Successivamente Matassa si era astenuto e una terza richiesta di archiviazione era stata avanzata al giudice Sestito, che adesso l´ha accolta.
Archiviato dunque il fascicolo a carico di nove indagati: il presidente della Regione, Rosario Crocetta, l´ex pm e presidente di Sicilia e-Servizi, Antonio Ingroia, degli ex assessori regionali alle Infrastrutture, Antonino Bartolotta, al Lavoro, Ester Bonafede, all´Agricoltura, Dario Cartabellotta, alla Formazione, Nelli Scilabra, al Turismo, Michela Stancheris, e alla Funzione pubblica, Patrizia Valenti, nonché l´ex ragioniere generale, Mariano Pisciotta.
Il giudice per le indagini preliminari ha così accolto le tesi dei difensori dei nove indagati, gli avvocati Vincenzo Lo Rè, Mario Serio, Francesca Russo, Giuseppe Gerbino, Nino Caleca, Marcello Montalbano, Fabrizio Biondo, Giuseppina Nicita, Carmelo Pietro Russo e Giampiero Santoro.
Secondo la prima ricostruzione della Procura, i settantacinque nuovi dipendenti sarebbero stati arruolati in violazione di diverse norme, sulla scorta delle quali le società a partecipazione totale o maggioritaria della Regione, come Sicilia e-Servizi, avevano il divieto di procedere a nuove assunzioni di personale, sia a tempo indeterminato che a tempo determinato. Così - sempre per i pubblici ministeri - sarebbe stato arrecato un danno alle casse regionali. Un´ipotesi, però, che il gip, con un´ordinanza di diciotto pagine, ha respinto perché «le assunzioni di che trattasi scrive - non si inserivano in un processo di assunzione di nuovo personale, ma costituivano adempimento di uno specifico obbligo di gara in corso di esecuzione».
«Giustizia è fatta - ha dichiarato ieri Ingroia - la magistratura, dopo una lunga ed approfondita verifica, che nessuno potrà più contestare, ha messo la parola fine ad una vicenda giudiziaria che si è prolungata fin troppo». Se l´inchiesta penale su Sicilia eServizi è stata definitivamente chiusa, prosegue invece il procedimento avviato dalla Corte dei Conti.
La sezione giurisdizionale d´appello della magistratura contabile ha infatti accolto qualche mese fa il ricorso della Procura, che si era opposta alla decisione con la quale tutti gli indagati erano stati prosciolti per un difetto di giurisdizione. Per i giudici di primo grado, in altri termini, non avrebbero dovuto essere i magistrati contabili ad occuparsi del caso, ma poi è stato accolto il ricorso della Procura.
Articolo di Sandra Figliuolo – Giornale di Sicilia.
Questa la conclusione del gip di Palermo, Fernando Sestito, che ha deciso di archiviare l´inchiesta per abuso d´ufficio in relazione all´assunzione di settantacinque lavoratori a Sicilia e-Servizi, provenienti dalla società satellite Sisev, avvenute a gennaio del 2014 e, secondo l´ipotesi iniziale del procuratore aggiunto Diño Petralia e del sostituto Maria Teresa Maligno, in violazione del blocco sulle assunzioni alla Regione.
Ipotesi iniziale perché di fatto i pubblici ministeri avevano poi chiesto per ben due volte di archiviare l´inchiesta ad un altro gip, Lorenza Matassa, che aveva invece imposto ulteriori indagini. Successivamente Matassa si era astenuto e una terza richiesta di archiviazione era stata avanzata al giudice Sestito, che adesso l´ha accolta.
Archiviato dunque il fascicolo a carico di nove indagati: il presidente della Regione, Rosario Crocetta, l´ex pm e presidente di Sicilia e-Servizi, Antonio Ingroia, degli ex assessori regionali alle Infrastrutture, Antonino Bartolotta, al Lavoro, Ester Bonafede, all´Agricoltura, Dario Cartabellotta, alla Formazione, Nelli Scilabra, al Turismo, Michela Stancheris, e alla Funzione pubblica, Patrizia Valenti, nonché l´ex ragioniere generale, Mariano Pisciotta.
Il giudice per le indagini preliminari ha così accolto le tesi dei difensori dei nove indagati, gli avvocati Vincenzo Lo Rè, Mario Serio, Francesca Russo, Giuseppe Gerbino, Nino Caleca, Marcello Montalbano, Fabrizio Biondo, Giuseppina Nicita, Carmelo Pietro Russo e Giampiero Santoro.
Secondo la prima ricostruzione della Procura, i settantacinque nuovi dipendenti sarebbero stati arruolati in violazione di diverse norme, sulla scorta delle quali le società a partecipazione totale o maggioritaria della Regione, come Sicilia e-Servizi, avevano il divieto di procedere a nuove assunzioni di personale, sia a tempo indeterminato che a tempo determinato. Così - sempre per i pubblici ministeri - sarebbe stato arrecato un danno alle casse regionali. Un´ipotesi, però, che il gip, con un´ordinanza di diciotto pagine, ha respinto perché «le assunzioni di che trattasi scrive - non si inserivano in un processo di assunzione di nuovo personale, ma costituivano adempimento di uno specifico obbligo di gara in corso di esecuzione».
«Giustizia è fatta - ha dichiarato ieri Ingroia - la magistratura, dopo una lunga ed approfondita verifica, che nessuno potrà più contestare, ha messo la parola fine ad una vicenda giudiziaria che si è prolungata fin troppo». Se l´inchiesta penale su Sicilia eServizi è stata definitivamente chiusa, prosegue invece il procedimento avviato dalla Corte dei Conti.
La sezione giurisdizionale d´appello della magistratura contabile ha infatti accolto qualche mese fa il ricorso della Procura, che si era opposta alla decisione con la quale tutti gli indagati erano stati prosciolti per un difetto di giurisdizione. Per i giudici di primo grado, in altri termini, non avrebbero dovuto essere i magistrati contabili ad occuparsi del caso, ma poi è stato accolto il ricorso della Procura.
Articolo di Sandra Figliuolo – Giornale di Sicilia.