Salpietro, Caudo e Gangemi.
Immunodeficienze nei bambini, 10 sintomi da non sottovalutare. Al Policlinico di Messina attivi un numero e un´email per una diagnosi precoce.
02-05-2015 09:26 - News MESSINA e PROVINCIA
Come scoprire i sintomi delle immunodeficienze, non sottovalutare campanelli d´allarme soprattutto nei bambini e sensibilizzare l´opinione pubblica riguardo a queste patologie spesso non riconosciute per tempo: test, diagnosi precoce e trattamento ottimale le parole chiave dell´incontro all´Ordine dei Medici in occasione della giornata mondiale.
All´incontro hanno preso parte Giacomo Caudo, presidente dell´Ordine dei Medici e degli Odontoiatri e componente del Comitato Centrale FNOMCeO; Carmelo Salpietro, direttore dell´UOC Genetica e Immunologia Pediatrica e del Centro di Riferimento Regionale per la Prevenzione, Diagnosi e Cura delle Malattie Genetiche; Sebastiano Gangemi, direttore dell´UOC di Immunologia e Allergologia, e Paola Quattrocchi.
"Sono ben 250 le immunodeficienze codificate - ha spiegato Salpietro - ma ne esistono altre nuove. Presso la nostra Unità operativa del Policlinico sono attivi un numero (345.0648206) e un´email (immunopedmessina@yahoo.it) di Pronto Allergia Infezioni Bambini a disposizione di chi sospetta una immunodeficienza con l´obiettivo di supportare pazienti, genitori e pediatri di famiglia, avviare tempestive e corrette diagnosi e relativi trattamento per evitare complicanze".
Salpietro ha illustrato un elenco dei 10 sintomi da tenere sott´occhio:
otto o più infezioni nel corso di un anno;
due o più gravi infezioni sinusali nel corso di un anno;
due o più mesi di cure antibiotiche effettuate con scarso effetto; due o più polmoniti nel corso di un anno;
il bambino non aumenta di peso o non cresce correttamente;
ascessi ricorrenti nel derma o negli organi;
afte persistenti nella bocca o in altre parti del corpo dopo il primo anno di età;
necessità di ricevere gli antibiotici per via endovenosa per eliminare le infezioni;
due o più infezioni profonde come: meningite, ostomielite, cellulite (infezione del tessuto sottocutaneo),sepsi;
presenza nella stessa famiglia di casi di immunodeficienza primitiva.
Gangemi ha parlato invece delle immunodeficienze dell´adulto. "Purtroppo spesso non viene riconosciuta la causa iniziale e passano molti anni prima di avere una diagnosi esatta. L´immunodeficienza comune variabile, per esempio, è la più frequente immunodeficienza primitiva, la cui incidenza maggiore è fra i 15 e 30 anni e ha complicanze infettive, autoimmuni e neoplastiche".
Fonte: redazione
All´incontro hanno preso parte Giacomo Caudo, presidente dell´Ordine dei Medici e degli Odontoiatri e componente del Comitato Centrale FNOMCeO; Carmelo Salpietro, direttore dell´UOC Genetica e Immunologia Pediatrica e del Centro di Riferimento Regionale per la Prevenzione, Diagnosi e Cura delle Malattie Genetiche; Sebastiano Gangemi, direttore dell´UOC di Immunologia e Allergologia, e Paola Quattrocchi.
"Sono ben 250 le immunodeficienze codificate - ha spiegato Salpietro - ma ne esistono altre nuove. Presso la nostra Unità operativa del Policlinico sono attivi un numero (345.0648206) e un´email (immunopedmessina@yahoo.it) di Pronto Allergia Infezioni Bambini a disposizione di chi sospetta una immunodeficienza con l´obiettivo di supportare pazienti, genitori e pediatri di famiglia, avviare tempestive e corrette diagnosi e relativi trattamento per evitare complicanze".
Salpietro ha illustrato un elenco dei 10 sintomi da tenere sott´occhio:
otto o più infezioni nel corso di un anno;
due o più gravi infezioni sinusali nel corso di un anno;
due o più mesi di cure antibiotiche effettuate con scarso effetto; due o più polmoniti nel corso di un anno;
il bambino non aumenta di peso o non cresce correttamente;
ascessi ricorrenti nel derma o negli organi;
afte persistenti nella bocca o in altre parti del corpo dopo il primo anno di età;
necessità di ricevere gli antibiotici per via endovenosa per eliminare le infezioni;
due o più infezioni profonde come: meningite, ostomielite, cellulite (infezione del tessuto sottocutaneo),sepsi;
presenza nella stessa famiglia di casi di immunodeficienza primitiva.
Gangemi ha parlato invece delle immunodeficienze dell´adulto. "Purtroppo spesso non viene riconosciuta la causa iniziale e passano molti anni prima di avere una diagnosi esatta. L´immunodeficienza comune variabile, per esempio, è la più frequente immunodeficienza primitiva, la cui incidenza maggiore è fra i 15 e 30 anni e ha complicanze infettive, autoimmuni e neoplastiche".
Fonte: redazione