Il Gip di Messina ha chiesto l´arresto per l´on. Francantonio Genovese. Il Pd lo sospende dal partito.
19-03-2014 16:02 - News Sicilia
Richiesta d'arresto per Francantonio Genovese, deputato del Pd di Messina. L'accusa, nei confronti suoi e di 4 collaboratori, è di aver sottratto 6 milioni di euro alla formazione professionale. Secondo il gip gli accusati avrebbero creato corsi di formazione appositi per accedere ai finanziamenti della Regione Sicilia e in alcuni casi i corsi non ci sarebbero proprio stati. Il provvedimento è sospeso ed è stato inviato alla presidenza della Camera. Per diventare esecutivo ci sarà bisogno del voto dell'Aula. Genovese è il primo parlamentare di questa legislatura per il quale è richiesto l'arresto.
Il provvedimento del Gip, che ipotizza il reato di associazione per delinquere, riciclaggio, peculato e truffa, di richiesta di autorizzazione, dispone gli arresti in carcere.
Altre quattro persone sono state sottoposte agli arresti domiciliari. Tra di loro ci sono l'ex sindaco di San Piero Patti (Messina) Salvatore La Macchia, Roberto Giunta, Domenico Fazio e il commercialista Stefano Galletti: i primi tre sono collaboratori della segretaria politica di Francantonio Genovese. Giunta e Fazio sono anche collaboratori del deputato regionale del Pd Franco Rinaldi, cognato di Genovese, e anche lui indagato. Sono accusati di associazione a delinquere finalizzata al riciclaggio, al peculato e alla truffa per il conseguimento di erogazioni pubbliche destinate al finanziamento di progetti formativi tenuti da numerosi centri di formazione professionale. Oltre ai già noti Lumen, Aram, Ancol sono finiti sotto inchiesta anche gli enti Enfap, Enaip, Ial, Training service L&C Learning e consulting, Cesam, Ecap, Esofop, Apindustria e Reti.
Le indagini avrebbero permesso di accertare che i soggetti indagati, attraverso gli Enti di formazione e società appositamente create, grazie a prezzi gonfiati per l'acquisto di beni e servizi o, addirittura, a prestazioni totalmente simulate, sottraevano a loro vantaggio i fondi assegnati per lo svolgimento dei corsi di formazione. La gran parte degli indagati sono risultati tra loro legati da vincoli di parentela e di assoluta fiducia.
Scrivono gli investigatori: "Il parlamentare, nel corso del tempo ha acquisito, grazie ad una rete di complici riferibili anche alla propria famiglia, il controllo di numerosi enti di formazione operanti in tutta la Sicilia e, parallelamente, di una serie di società che gli hanno permesso di giustificare le appropriazioni, così da lucrare illeciti profitti".
A Genovese la Procura contesta di essere stato il promotore dell'associazione per delinquere, di aver commesso il reato di riciclaggio per avere intascato, sotto forma di consulenze, oltre 600.000 euro da parte di società del proprio gruppo, parte dei quali erano provento di peculati e frodi alla Regione Siciliana, e di averli poi messi in circolo mediante pagamenti per operazioni inesistenti in modo da non rendere possibile la ricostruzione delle operazioni. Secondo la tesi dell'accusa il parlamentare del Pd avrebbe anche operato un vorticoso giro di false fatture tra sé stesso e società del gruppo a lui riconducibili per frodare sistematicamente il fisco e non pagare le tasse.
La Procura di Messina ritiene che il deputato, per evadere il fisco, si sia avvalso della società Caleservice, trasferendo alla stessa la gran parte del proprio reddito personale e successivamente caricando sui suoi bilanci, come costi societari, tutte le spese personali e della famiglia rendendo così i corrispettivi esenti da tassazione, ed anzi utilizzandoli come costi per aggravare il passivo dell'azienda. A Genovese è anche contestata la gestione di un immobile di 300 metri quadrati, della Caleservice, nel quale, secondo l'accusa, coesistevano in affitto a prezzi gonfiati ed a spese della Regione otto diversi enti di formazione che polizia e guardia di finanza ritiene siano riconducibili al deputato e gestiti da prestanomi. Quest'ultimi, è la tesi dei Pm, avrebbero poi preso in affitto tutti contestualmente l'immobile con canoni che lievitavano fino a 10 volte il valore reale.
Comunicato di Francantonio Genovese: Per comprensibili ragioni di opportunità, non disgiunte dall'alto senso di rispetto che ho sempre avuto nei confronti delle istituzioni, dei colleghi dipartito e dei Parlamentari tutti, anticipo la mia determinazione ad autosospendermi dal Partito democratico e dal gruppo parlamentare", ha annunciato Genovese."Al momento, ho avuto contezza solo dei capi di imputazione e non delle ragioni a sostegno delle accuse mossemi", continua. "Sono certo di poter fornire ogni chiarimento utile ad escludere la sussistenza degli addebiti che mi vengono contestati. Ciò farò, con serenità, in ogni sede, non esclusa quella Parlamentare".
Il Pd sospende Francantonio Genovese: Il segretario regionale Fausto Raciti, dopo un incontro con il responsabile del partito a Messina, Basilio Ridolfo, comunicherà ufficialmente quello che definisce "un provvedimento automatico". "Sono tutt'altro che un giustizialista ma per questi casi lo statuto del partito democratico è chiaro", dice Raciti. Un passaggio scontato, dunque, ma che comunque ha un peso non di poco conto. Visto che Genovese è stato egli stesso segretario del Pd (il primo, dal 2007 al 2009) e il più votato in Italia alle "parlamentarie" di fine 2012, con la cifra record di 19 mila preferenze su un totale di 24 mila nella città dello Stretto. Genovese ha sempre dato un contributo decisivo, in Sicilia, ai candidati alle varie primarie nazionali che si sono celebrate: sostenne Veltroni nel 2007, poi Bersani nel 2012 (spingendolo oltre il 75 per cento a Messina) e Renzi l'8 dicembre scorso. Ora si annuncia una decisione molto difficile per il Nazareno: la decisione da assumere nel voto alla Camera sulla richiesta di autorizzazione all'arresto. "Ne parleremo all'interno del gruppo e ne discuterò personalmente con Renzi - aggiunge Raciti - Io non sono un amante delle manette e Genovese è imputato e non condannato, non dimentichiamolo. Di certo, il clima complessivo non è favorevole"
Chi è Francantonio Genovese: Francantonio Genovese, il primo parlamentare di questa legislatura per il quale è stato chiesto l'arresto, è nato a Messina, ed ha 43 anni, essendo nato il 24 dicembre del 1968. Avvocato, alle ultime primarie si è schierato con la corrente che fa capo al segretario Partito democratico Matteo Renzi. È figlio del senatore Luigi Genovese e nipote del più volte ministro Nino Gullotti, entrambi esponenti dell'allora Democrazia cristiana. Nel 1998 è stato assessore all'agricoltura nella giunta provinciale di Messina. Nel 2001 è deputato all'Assemblea Regionale Siciliana e nel 2005 è eletto sindaco di Messina.
Nel 2007 è anche eletto segretario regionale del Partito Democratico in Sicilia, sostenendo la corrente di Veltroni. Alle elezioni politiche del 2008 eletto alla Camera dei deputati , è divenuto componente e segretario della commissione antimafia. Riconfermato alla Camera nella Legislatura del 2013 è componente della Commissione Bilancio. Attivo anche nel campo imprenditoriale, è azionista e dirigente di una società di trasporto marittimo privato che opera nello Stretto di Messina
Il provvedimento del Gip, che ipotizza il reato di associazione per delinquere, riciclaggio, peculato e truffa, di richiesta di autorizzazione, dispone gli arresti in carcere.
Altre quattro persone sono state sottoposte agli arresti domiciliari. Tra di loro ci sono l'ex sindaco di San Piero Patti (Messina) Salvatore La Macchia, Roberto Giunta, Domenico Fazio e il commercialista Stefano Galletti: i primi tre sono collaboratori della segretaria politica di Francantonio Genovese. Giunta e Fazio sono anche collaboratori del deputato regionale del Pd Franco Rinaldi, cognato di Genovese, e anche lui indagato. Sono accusati di associazione a delinquere finalizzata al riciclaggio, al peculato e alla truffa per il conseguimento di erogazioni pubbliche destinate al finanziamento di progetti formativi tenuti da numerosi centri di formazione professionale. Oltre ai già noti Lumen, Aram, Ancol sono finiti sotto inchiesta anche gli enti Enfap, Enaip, Ial, Training service L&C Learning e consulting, Cesam, Ecap, Esofop, Apindustria e Reti.
Le indagini avrebbero permesso di accertare che i soggetti indagati, attraverso gli Enti di formazione e società appositamente create, grazie a prezzi gonfiati per l'acquisto di beni e servizi o, addirittura, a prestazioni totalmente simulate, sottraevano a loro vantaggio i fondi assegnati per lo svolgimento dei corsi di formazione. La gran parte degli indagati sono risultati tra loro legati da vincoli di parentela e di assoluta fiducia.
Scrivono gli investigatori: "Il parlamentare, nel corso del tempo ha acquisito, grazie ad una rete di complici riferibili anche alla propria famiglia, il controllo di numerosi enti di formazione operanti in tutta la Sicilia e, parallelamente, di una serie di società che gli hanno permesso di giustificare le appropriazioni, così da lucrare illeciti profitti".
A Genovese la Procura contesta di essere stato il promotore dell'associazione per delinquere, di aver commesso il reato di riciclaggio per avere intascato, sotto forma di consulenze, oltre 600.000 euro da parte di società del proprio gruppo, parte dei quali erano provento di peculati e frodi alla Regione Siciliana, e di averli poi messi in circolo mediante pagamenti per operazioni inesistenti in modo da non rendere possibile la ricostruzione delle operazioni. Secondo la tesi dell'accusa il parlamentare del Pd avrebbe anche operato un vorticoso giro di false fatture tra sé stesso e società del gruppo a lui riconducibili per frodare sistematicamente il fisco e non pagare le tasse.
La Procura di Messina ritiene che il deputato, per evadere il fisco, si sia avvalso della società Caleservice, trasferendo alla stessa la gran parte del proprio reddito personale e successivamente caricando sui suoi bilanci, come costi societari, tutte le spese personali e della famiglia rendendo così i corrispettivi esenti da tassazione, ed anzi utilizzandoli come costi per aggravare il passivo dell'azienda. A Genovese è anche contestata la gestione di un immobile di 300 metri quadrati, della Caleservice, nel quale, secondo l'accusa, coesistevano in affitto a prezzi gonfiati ed a spese della Regione otto diversi enti di formazione che polizia e guardia di finanza ritiene siano riconducibili al deputato e gestiti da prestanomi. Quest'ultimi, è la tesi dei Pm, avrebbero poi preso in affitto tutti contestualmente l'immobile con canoni che lievitavano fino a 10 volte il valore reale.
Comunicato di Francantonio Genovese: Per comprensibili ragioni di opportunità, non disgiunte dall'alto senso di rispetto che ho sempre avuto nei confronti delle istituzioni, dei colleghi dipartito e dei Parlamentari tutti, anticipo la mia determinazione ad autosospendermi dal Partito democratico e dal gruppo parlamentare", ha annunciato Genovese."Al momento, ho avuto contezza solo dei capi di imputazione e non delle ragioni a sostegno delle accuse mossemi", continua. "Sono certo di poter fornire ogni chiarimento utile ad escludere la sussistenza degli addebiti che mi vengono contestati. Ciò farò, con serenità, in ogni sede, non esclusa quella Parlamentare".
Il Pd sospende Francantonio Genovese: Il segretario regionale Fausto Raciti, dopo un incontro con il responsabile del partito a Messina, Basilio Ridolfo, comunicherà ufficialmente quello che definisce "un provvedimento automatico". "Sono tutt'altro che un giustizialista ma per questi casi lo statuto del partito democratico è chiaro", dice Raciti. Un passaggio scontato, dunque, ma che comunque ha un peso non di poco conto. Visto che Genovese è stato egli stesso segretario del Pd (il primo, dal 2007 al 2009) e il più votato in Italia alle "parlamentarie" di fine 2012, con la cifra record di 19 mila preferenze su un totale di 24 mila nella città dello Stretto. Genovese ha sempre dato un contributo decisivo, in Sicilia, ai candidati alle varie primarie nazionali che si sono celebrate: sostenne Veltroni nel 2007, poi Bersani nel 2012 (spingendolo oltre il 75 per cento a Messina) e Renzi l'8 dicembre scorso. Ora si annuncia una decisione molto difficile per il Nazareno: la decisione da assumere nel voto alla Camera sulla richiesta di autorizzazione all'arresto. "Ne parleremo all'interno del gruppo e ne discuterò personalmente con Renzi - aggiunge Raciti - Io non sono un amante delle manette e Genovese è imputato e non condannato, non dimentichiamolo. Di certo, il clima complessivo non è favorevole"
Chi è Francantonio Genovese: Francantonio Genovese, il primo parlamentare di questa legislatura per il quale è stato chiesto l'arresto, è nato a Messina, ed ha 43 anni, essendo nato il 24 dicembre del 1968. Avvocato, alle ultime primarie si è schierato con la corrente che fa capo al segretario Partito democratico Matteo Renzi. È figlio del senatore Luigi Genovese e nipote del più volte ministro Nino Gullotti, entrambi esponenti dell'allora Democrazia cristiana. Nel 1998 è stato assessore all'agricoltura nella giunta provinciale di Messina. Nel 2001 è deputato all'Assemblea Regionale Siciliana e nel 2005 è eletto sindaco di Messina.
Nel 2007 è anche eletto segretario regionale del Partito Democratico in Sicilia, sostenendo la corrente di Veltroni. Alle elezioni politiche del 2008 eletto alla Camera dei deputati , è divenuto componente e segretario della commissione antimafia. Riconfermato alla Camera nella Legislatura del 2013 è componente della Commissione Bilancio. Attivo anche nel campo imprenditoriale, è azionista e dirigente di una società di trasporto marittimo privato che opera nello Stretto di Messina
Fonte: Blizquotidiano.it