Il Consiglio metropolitano approva il Bilancio consuntivo del 2016 con un attivo di oltre undici milioni e mezzo.
20-09-2017 01:35 - News MESSINA e PROVINCIA
Il Consiglio metropolitano, rappresentato dal Commissario straordinario Romano in questa fase di transizione, ha approvato il rendiconto 2016.
L´atto contabile attesta un avanzo di amministrazione di 11 milioni 694mila 177,39 euro, composto da una quota libera di 1 milione 547mila 473,58 euro, da una quota vincolata al Fondo crediti di 5 milioni 31mila 962,80 euro, da una quota vincolata per disposizione di legge di 3 milioni 986mila 176,38 euro e da una parte vincolata agli investimenti di 578mila 564,63 euro.
Tutto ciò certifica che la gestione endogena del bilancio è sana grazie ad una conduzione dell´Ente virtuosa attraverso l´attuazione di un piano di riduzioni dei costi (quali fitti passivi, personale, utenze, etc...) che hanno garantito all´Ente la realizzazione delle proprie attività sul territorio.
Allo stato attuale Palazzo dei Leoni funziona con una cifra che è circa di un terzo più bassa di quella a disposizione una decina di anni fa; infatti, da una capacità di spesa di circa 90 milioni di euro si è passati ad un budget di circa 60 milioni di euro.
Nonostante l´attivo del bilancio consuntivo della Città Metropolitana di Messina al 31 dicemre 2016, la cifra risulta del tutto insufficiente a colmare il prelievo forzoso di 25 milioni di euro imposto dallo Stato; una situazione paradossale se si pensa che l´ex Provincia non ha fatto mai ricorso all´anticipazione di cassa perchè l´Ente è finanziariamente sano e non è mai andato "in rosso", cioè non ha mai fatto registrare alcuna scopertura bancaria.
Fino al dicembre 2016 si è utilizzata l´eredità positiva degli anni precedenti per coprire le crescenti richieste dello Stato.
Quest´anno, invece, due elementi impongono una situazione di grave difficoltà economica: da un lato l´esiguità dell´avanzo di cassa e dall´altro la crescita esponenziale delle richieste del Governo centrale (nel 2015 è stato effettuato un prelievo forzoso di 8 milioni e mezzo, nel 2016 la cifra è salita a 17 milioni mentre nel 2017 si arriverà a 25 milioni di euro più 3 milioni di sanzioni).
Alla luce della situazione attuale, qualora non dovessero intervenire mutamenti nella linea del Governo centrale la dichiarazione di dissesto dell´Ente sarà una decisione ineluttabile motivata esclusivamente dalla pressione insostenibile scaturita dal "prelievo forzoso".