Federconsumatori, in Sicilia rete ferroviaria insicura e obsoleta.
20-07-2016 13:54 - News Sicilia
Tra ponti crollati, smottamenti, ma anche tratte ammodernate e non ancora riaperte, circa 300 dei 1.379 chilometri dell´intera rete ferroviaria siciliana sono interrotti: oltre il 20%. Senza contare i lavori in corso.
E´ la denuncia di Federconsumatori Sicilia che ritiene necessario aprire il dibattito sulla attuale situazione in cui versa la rete ferroviaria siciliana. "Abbiamo preferito tacere fino allo svolgimento dei funerali - afferma il presidente dell´associazione di tutela dei consumatori, Alfio La Rosa - per l´enorme rispetto che abbiamo nei confronti delle vittime di Puglia e dei loro familiari.
Tuttavia e´ arrivato il momento di prendere in mano la situazione e risolvere una volta per tutte le infinite criticita´ delle reti ferroviarie del sud Italia. Per quanto riguarda la Sicilia, ad esempio, la situazione e´ disarmante e, in molti tratti, pericolosissima".
La rete delle ferrovie siciliane continua ad essere prevalentemente a binario unico. Solo poco piu´ del 13% (190 chilometri) della rete ferroviaria ha il doppio binario; inoltre 578 chilometri sono su linee non elettrificate, producendo piu´ lentezza e meno sicurezza. Il materiale rotabile e´ tra i piu´ vetusti nel Paese ed i treni in servizio tra i piu´ vecchi per eta´ media. Sono 791 chilometri di linee elettrificate ad essere dotate del meccanismo di sicurezza tra i piu´ affidabili, il "Sistema controllo marcia treno", che controlla la marcia dei treni, mentre 587 chilometri di linee sono dotate del "Sistema di supporto alla condotta" per il supporto alla guida.
"Quei sistemi, per essere chiari, che avrebbero potuto evitare il disastro pugliese, aggiunge l´associazione. Inoltre, 1.276 chilometri di linee sono dotati di sistemi di telecomando della circolazione. "Non e´ nostra intenzione fare allarmismi o speculare sulla disgrazia - precisa La Rosa - ma dobbiamo ricordare che appena due anni fa, a fine marzo 2014, a causa di un passaggio a livello che non si e´ chiuso un autobus ha sfiorato la collisione con un treno sulla tratta ferroviaria che circonda come una cintura la citta´ di Vittoria, in provincia di Ragusa. Alcuni mesi prima la stessa identica cosa, nello stesso identico posto, era successa ad un sacerdote che attraversava i binari a bordo della propria auto.
E´ evidente che non si puo´ piu´ stare a guardare". Oltre ai rischi, ci sono i disagi: il ponte di contrada Angeli, in territorio di Niscemi, lungo la Caltagirone-Gela, e´ crollato cinque anni fa (maggio 2011), "e ancora non si hanno notizie da Rfi sul ripristino". Per ricostruirlo e riaprire la strada ferrata servirebbero 50 milioni. Sono stati gia´ quantificati in 100 milioni, invece, i lavori per consentire nuovamente il transito sulla linea, chiusa dal 2013 per smottamenti lungo il tragitto, Alcamo-Trapani, via Milo: siamo in attesa del finanziamento da parte del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti.
Un ulteriore paradosso in Sicilia: la linea Canicatti´-Gela-Comiso chiusa malgrado siano stati gia´ completati dei lavori di ammodernamento. Un tracciato strategico perche´ attraversa la Sicilia sud orientale, collegando le province di Agrigento, Caltanissetta e Ragusa. Sono stati gia´ spesi per i lavori 35 milioni per una linea che doveva rientrare in esercizio a fine 2015.
L´interruzione della Canicatti´-Gela-Comiso, tra l´altro, impedisce l´attivazione dei treni regionali veloci Ragusa-Palermo, via Caltanissetta. Al momento, tra Ragusa e Caltanissetta il servizio viene assicurato con pullman sostitutivi. Alla stazione centrale di Catania succede che i treni sono costretti a entrare e uscire uno per volta. Con l´apertura alla circolazione del previsto raddoppio della Catania-Ognina-Catania Centrale, inizialmente programmata a maggio del 2014, si produrrebbe l´effetto immediato di incrementare la velocita´ di transito dei convogli.
"Chiediamo un gesto di responsabilita´ a Rfi, Regione siciliana e ministero dei Trasporti - conclude La Rosa - perche´ nel migliore dei casi e´ alto il disagio per gli utenti, nel peggiore e´ altissimo il rischio di incidenti". (AGI)
E´ la denuncia di Federconsumatori Sicilia che ritiene necessario aprire il dibattito sulla attuale situazione in cui versa la rete ferroviaria siciliana. "Abbiamo preferito tacere fino allo svolgimento dei funerali - afferma il presidente dell´associazione di tutela dei consumatori, Alfio La Rosa - per l´enorme rispetto che abbiamo nei confronti delle vittime di Puglia e dei loro familiari.
Tuttavia e´ arrivato il momento di prendere in mano la situazione e risolvere una volta per tutte le infinite criticita´ delle reti ferroviarie del sud Italia. Per quanto riguarda la Sicilia, ad esempio, la situazione e´ disarmante e, in molti tratti, pericolosissima".
La rete delle ferrovie siciliane continua ad essere prevalentemente a binario unico. Solo poco piu´ del 13% (190 chilometri) della rete ferroviaria ha il doppio binario; inoltre 578 chilometri sono su linee non elettrificate, producendo piu´ lentezza e meno sicurezza. Il materiale rotabile e´ tra i piu´ vetusti nel Paese ed i treni in servizio tra i piu´ vecchi per eta´ media. Sono 791 chilometri di linee elettrificate ad essere dotate del meccanismo di sicurezza tra i piu´ affidabili, il "Sistema controllo marcia treno", che controlla la marcia dei treni, mentre 587 chilometri di linee sono dotate del "Sistema di supporto alla condotta" per il supporto alla guida.
"Quei sistemi, per essere chiari, che avrebbero potuto evitare il disastro pugliese, aggiunge l´associazione. Inoltre, 1.276 chilometri di linee sono dotati di sistemi di telecomando della circolazione. "Non e´ nostra intenzione fare allarmismi o speculare sulla disgrazia - precisa La Rosa - ma dobbiamo ricordare che appena due anni fa, a fine marzo 2014, a causa di un passaggio a livello che non si e´ chiuso un autobus ha sfiorato la collisione con un treno sulla tratta ferroviaria che circonda come una cintura la citta´ di Vittoria, in provincia di Ragusa. Alcuni mesi prima la stessa identica cosa, nello stesso identico posto, era successa ad un sacerdote che attraversava i binari a bordo della propria auto.
E´ evidente che non si puo´ piu´ stare a guardare". Oltre ai rischi, ci sono i disagi: il ponte di contrada Angeli, in territorio di Niscemi, lungo la Caltagirone-Gela, e´ crollato cinque anni fa (maggio 2011), "e ancora non si hanno notizie da Rfi sul ripristino". Per ricostruirlo e riaprire la strada ferrata servirebbero 50 milioni. Sono stati gia´ quantificati in 100 milioni, invece, i lavori per consentire nuovamente il transito sulla linea, chiusa dal 2013 per smottamenti lungo il tragitto, Alcamo-Trapani, via Milo: siamo in attesa del finanziamento da parte del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti.
Un ulteriore paradosso in Sicilia: la linea Canicatti´-Gela-Comiso chiusa malgrado siano stati gia´ completati dei lavori di ammodernamento. Un tracciato strategico perche´ attraversa la Sicilia sud orientale, collegando le province di Agrigento, Caltanissetta e Ragusa. Sono stati gia´ spesi per i lavori 35 milioni per una linea che doveva rientrare in esercizio a fine 2015.
L´interruzione della Canicatti´-Gela-Comiso, tra l´altro, impedisce l´attivazione dei treni regionali veloci Ragusa-Palermo, via Caltanissetta. Al momento, tra Ragusa e Caltanissetta il servizio viene assicurato con pullman sostitutivi. Alla stazione centrale di Catania succede che i treni sono costretti a entrare e uscire uno per volta. Con l´apertura alla circolazione del previsto raddoppio della Catania-Ognina-Catania Centrale, inizialmente programmata a maggio del 2014, si produrrebbe l´effetto immediato di incrementare la velocita´ di transito dei convogli.
"Chiediamo un gesto di responsabilita´ a Rfi, Regione siciliana e ministero dei Trasporti - conclude La Rosa - perche´ nel migliore dei casi e´ alto il disagio per gli utenti, nel peggiore e´ altissimo il rischio di incidenti". (AGI)