Ospedale S. Vincenzo di Taormina
Dopo sei anni di «esilio» a Taormina ritorna la Cardiochirurgia pediatrica.
18-07-2016 08:00 - TAORMINA
Anche la giunta regionale finalmente ha detto sì: la cardiochirurgia pediatrica potrà tornare a Palermo. L´assessore alla Salute, Baldo Gucciardi, aveva formalizzato al governo la proposta e ieri ha agguantato il parere favorevole.
Nel giro di qualche giorno firmerà il decreto che, di fatto, istituirà l´Unità operativa complessa di cardiochirurgia pediatrica all´Ospedale dei Bambini. Si aggiunge così un tassello fondamentale al variegato puzzle del reparto che, negli ultimi anni, è stato al centro di polemiche, dibattiti, scaramucce e rivalse.
Che ora vengono messi da parte con un solo scopo: riportare la cardiochirurgia nel capoluogo siciliano e, soprattutto, all´interno di un contesto squisitamente pediatrico. «Dopo tanto parlare, si va avanti - commenta l´assessore -. Il prossimo passo sarà il decreto, nel giro di una settimana o dieci giorni. Comunque entro la pausa estiva». Subito dopo, si entrerà nel vivo: andrà individuata la figura che sarà a capo della nuova struttura, saranno reclutati i medici, formati gli infermieri. «Se il ministero darà il via libera per il personale, entro qual che settimana il sistema si attiverà», conferma Gucciardi.
La decisione era nell´aria da un po´. A maggio il presidente della Regione, Rosario Crocetta, lo aveva detto fuori dai denti: la Cardiochirurgia pediatrica deve ritornare a Palermo. Sulla stessa lunghezza d´onda il manager dell´Arnas-Civico, Giovanni Migliore, molti medici, associazioni di genitori, politici di varia estrazione. Ritornare, sì, perché era qui che stava, fino a nemmeno dieci anni fa.
Era uno dei gioielli indiscussi del Civico, guidato da Carlo Marcelletti, stimato e apprezzato cardiochirurgo travolto poi da una serie di scandali culminati con il suo arresto, nel 2008. Da quel momento solo oblio e decadenza, poi nel 2010 la decisione dell´ex assessore Massimo Russo di spostare il reparto all´ospedale «San Vincenzo» di Taormina. Un accordo con il «Bambino Gesù» di Roma da 8 milioni di euro. Che quest´anno l´attuale governo regionale si è rifiutato di continuare a sborsare. Il tira e molla si è concluso a giugno, con una proroga di un anno della convenzione, ma per una cifra ben più bassa; circa un milione e mezzo.
Ma se si lasciano un attimo da parte i conti e le beghe politiche, la collocazione nel Messinese ha creato non pochi disagi nel tempo: a Taormina non c´è la pista per l´elisoccorso, le strade siciliane si sa che sono un colabrodo, al «San Vincenzo» manca la terapia intensiva neonatale. Tutte situazioni che, nel caso di bambini e neonati, possono costare la vita.
«Il trasferimento è tecnicamente opportuno - dice Migliore -: per la sicurezza dei bambini, i risultati migliori si ottengono in un´area pediatrica specifica. Abbiamo lavorato molto per questo, è il coronamento di un percorso. Questa è una struttura che può dare tutto il supporto necessario. Sono molto contento del risultato».
Per sapere dove nascerà la nuova Unità operativa bisognerà attendere. "Aspettiamo il decreto e vedremo - afferma ancora il direttore generale -. Per la collocazione abbiamo un ventaglio di possibilità diverse. Il nostro obiettivo è quello di partire il prima possibile. Ci metteremo la solita determinazione: eravamo pronti a questa chiamata di responsabilità».
Fonte: Giornale di Sicilia di Monica Di Liberti
Nel giro di qualche giorno firmerà il decreto che, di fatto, istituirà l´Unità operativa complessa di cardiochirurgia pediatrica all´Ospedale dei Bambini. Si aggiunge così un tassello fondamentale al variegato puzzle del reparto che, negli ultimi anni, è stato al centro di polemiche, dibattiti, scaramucce e rivalse.
Che ora vengono messi da parte con un solo scopo: riportare la cardiochirurgia nel capoluogo siciliano e, soprattutto, all´interno di un contesto squisitamente pediatrico. «Dopo tanto parlare, si va avanti - commenta l´assessore -. Il prossimo passo sarà il decreto, nel giro di una settimana o dieci giorni. Comunque entro la pausa estiva». Subito dopo, si entrerà nel vivo: andrà individuata la figura che sarà a capo della nuova struttura, saranno reclutati i medici, formati gli infermieri. «Se il ministero darà il via libera per il personale, entro qual che settimana il sistema si attiverà», conferma Gucciardi.
La decisione era nell´aria da un po´. A maggio il presidente della Regione, Rosario Crocetta, lo aveva detto fuori dai denti: la Cardiochirurgia pediatrica deve ritornare a Palermo. Sulla stessa lunghezza d´onda il manager dell´Arnas-Civico, Giovanni Migliore, molti medici, associazioni di genitori, politici di varia estrazione. Ritornare, sì, perché era qui che stava, fino a nemmeno dieci anni fa.
Era uno dei gioielli indiscussi del Civico, guidato da Carlo Marcelletti, stimato e apprezzato cardiochirurgo travolto poi da una serie di scandali culminati con il suo arresto, nel 2008. Da quel momento solo oblio e decadenza, poi nel 2010 la decisione dell´ex assessore Massimo Russo di spostare il reparto all´ospedale «San Vincenzo» di Taormina. Un accordo con il «Bambino Gesù» di Roma da 8 milioni di euro. Che quest´anno l´attuale governo regionale si è rifiutato di continuare a sborsare. Il tira e molla si è concluso a giugno, con una proroga di un anno della convenzione, ma per una cifra ben più bassa; circa un milione e mezzo.
Ma se si lasciano un attimo da parte i conti e le beghe politiche, la collocazione nel Messinese ha creato non pochi disagi nel tempo: a Taormina non c´è la pista per l´elisoccorso, le strade siciliane si sa che sono un colabrodo, al «San Vincenzo» manca la terapia intensiva neonatale. Tutte situazioni che, nel caso di bambini e neonati, possono costare la vita.
«Il trasferimento è tecnicamente opportuno - dice Migliore -: per la sicurezza dei bambini, i risultati migliori si ottengono in un´area pediatrica specifica. Abbiamo lavorato molto per questo, è il coronamento di un percorso. Questa è una struttura che può dare tutto il supporto necessario. Sono molto contento del risultato».
Per sapere dove nascerà la nuova Unità operativa bisognerà attendere. "Aspettiamo il decreto e vedremo - afferma ancora il direttore generale -. Per la collocazione abbiamo un ventaglio di possibilità diverse. Il nostro obiettivo è quello di partire il prima possibile. Ci metteremo la solita determinazione: eravamo pronti a questa chiamata di responsabilità».
Fonte: Giornale di Sicilia di Monica Di Liberti