A Messina in 30 mila per dire no a tutte le mafie.
22-03-2016 11:24 - News MESSINA e PROVINCIA
MESSINA ··· Un vero ponte costruito sul cemento della legalità, ieri ha unito la città di Messina al resto del paese, in occasione della «XXI giornata nazio naie della memoria e dell´impegno in ricordo delle vittime innocenti della mafia».
Al richiamo delle associazioni Libera eAwiso Pubblico, organizzatori della manifestazione tornata in Sicilia dopo tredici anni, ha risposto una carica di oltre trentamila persone tra familiari delle vittime, studenti, rappresentanti delle istituzioni pubbliche e dell´associazioni smo, comuni cittadini uniti da un forte bisogno di libertà e giustizia. «Anch´io ci tenevo a essere presente - ha detto il presidente della Regione, Rosario Crocetta - questa manifestazione si svolge dopo quella di Gela, quando ero sindaco con un´elezione strappata alla mafia che mi aveva già condannato a morte. Libera, che rappresenta un punto di riferimento per il nostro paese con il pilastro don Luigi Ciotti, mi fu solidale.
L´antimafia ha bisogno di unità». Non è voluta mancare la presidente della commissione parlamentare antimafia, Rosi Bindi: «La mafia - ha dichiarato - ha cambiato strategia, uccide meno ma ha più capacità di penetrare nel mondo legale. La sua forza, oggi, sta nel trovare consenso e alleanze nella nostra società. Vorrei che questa giornata fosse dedicata a quel volto grande del nostro Paese che ha detto di no e continua a dirlo, pagando qualche volta con la vita».
Intervenendo sulla gestione dei beni confiscati e la vicenda dell´ex presidente Saguto della sezione misure di prevenzione del Tribunale di Palermo, indagata dalla procura di Caltanissetta ha poi detto: «Ha mes so in luce carenze che avevamo individuato, lavorando alla riforma già approvata da un ramo del parlamento, in cui si introducono regole chiare sulla incompatibilità tra parenti dei magistrati e gli incarichi agli amministratori giudiziari». A sostenere lo slogan «Ponti di memoria, luoghi di impegno», che quest´anno ha caratterizzato la giornata nazionale antimafia anche il messinese Giovanni Ardizzone, presidente dell´Arse ü deputato Francesco D´Uva, capo gruppo del movimento 5 Stelle in commissione antimafia e nipote di Nino D´Uva, «Sono qui nella doppia veste istituzionale e di parente - ha dichiarato - mio nonno, l´avvocato Nino D´Uva, fu ucciso dalla mafia trent´ annifa».
Collegati alla piazza di Messina, durante la lettura dei nomi delle vittime, circa 2000 piazze e 350 mila manifestanti. «Da questo popolo -ha detto don Ciotti al termine della cerimonia - ar riva un messaggio forte. Costruiamo ponti di memoria e luoghi di impegno ovunque per sottolineare la trasversalità delle cose positive ma anche delle presenze criminali mafiose. Il nostro paese ha bisogno di ponti che allargano le coscienze e traghettano le speranze. Servono un´accelerazione dei tempi e un chiarimento netto sulle priorità che Parlamento e Governo devono darsi».
Sulla mancanza di lavoro in Sicilia, un problema dei giovani che una società pulita non può permettersi, è intervenuto Piero Campagna, fratello di Graziella che dopo 24 anni ha avuto giustizia. Anche il senatore dell´Udc, Gianpiero D´Alia ha commentato la straordinaria partecipazione pubblica affermando che l´impegno per la legalità è un patrimonio comune.
Al richiamo delle associazioni Libera eAwiso Pubblico, organizzatori della manifestazione tornata in Sicilia dopo tredici anni, ha risposto una carica di oltre trentamila persone tra familiari delle vittime, studenti, rappresentanti delle istituzioni pubbliche e dell´associazioni smo, comuni cittadini uniti da un forte bisogno di libertà e giustizia. «Anch´io ci tenevo a essere presente - ha detto il presidente della Regione, Rosario Crocetta - questa manifestazione si svolge dopo quella di Gela, quando ero sindaco con un´elezione strappata alla mafia che mi aveva già condannato a morte. Libera, che rappresenta un punto di riferimento per il nostro paese con il pilastro don Luigi Ciotti, mi fu solidale.
L´antimafia ha bisogno di unità». Non è voluta mancare la presidente della commissione parlamentare antimafia, Rosi Bindi: «La mafia - ha dichiarato - ha cambiato strategia, uccide meno ma ha più capacità di penetrare nel mondo legale. La sua forza, oggi, sta nel trovare consenso e alleanze nella nostra società. Vorrei che questa giornata fosse dedicata a quel volto grande del nostro Paese che ha detto di no e continua a dirlo, pagando qualche volta con la vita».
Intervenendo sulla gestione dei beni confiscati e la vicenda dell´ex presidente Saguto della sezione misure di prevenzione del Tribunale di Palermo, indagata dalla procura di Caltanissetta ha poi detto: «Ha mes so in luce carenze che avevamo individuato, lavorando alla riforma già approvata da un ramo del parlamento, in cui si introducono regole chiare sulla incompatibilità tra parenti dei magistrati e gli incarichi agli amministratori giudiziari». A sostenere lo slogan «Ponti di memoria, luoghi di impegno», che quest´anno ha caratterizzato la giornata nazionale antimafia anche il messinese Giovanni Ardizzone, presidente dell´Arse ü deputato Francesco D´Uva, capo gruppo del movimento 5 Stelle in commissione antimafia e nipote di Nino D´Uva, «Sono qui nella doppia veste istituzionale e di parente - ha dichiarato - mio nonno, l´avvocato Nino D´Uva, fu ucciso dalla mafia trent´ annifa».
Collegati alla piazza di Messina, durante la lettura dei nomi delle vittime, circa 2000 piazze e 350 mila manifestanti. «Da questo popolo -ha detto don Ciotti al termine della cerimonia - ar riva un messaggio forte. Costruiamo ponti di memoria e luoghi di impegno ovunque per sottolineare la trasversalità delle cose positive ma anche delle presenze criminali mafiose. Il nostro paese ha bisogno di ponti che allargano le coscienze e traghettano le speranze. Servono un´accelerazione dei tempi e un chiarimento netto sulle priorità che Parlamento e Governo devono darsi».
Sulla mancanza di lavoro in Sicilia, un problema dei giovani che una società pulita non può permettersi, è intervenuto Piero Campagna, fratello di Graziella che dopo 24 anni ha avuto giustizia. Anche il senatore dell´Udc, Gianpiero D´Alia ha commentato la straordinaria partecipazione pubblica affermando che l´impegno per la legalità è un patrimonio comune.
Di Rita Serra - Giornale di Sicilia